ULTRASUONOTERAPIA
Dove eseguire la terapia
Cadoneghe (Centro Fisioterapico Padovano), Padova (Centro Medico Fisioguizza), Scorzè (Poliambulatorio San Benedetto), Conegliano (Poliambulatorio Marca Trevigiana).
Regime
Convenzionato con il SSR (solo a Cadoneghe e Padova) e privato.
Documenti utili
- Pieghevole Terapie fisiche (322Kb)
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Che cos’è l’ultrasuonoterapia
Si utilizza a scopo terapeutico l’effetto biologico prodotto dagli ultrasuoni, onde sonore con frequenza superiore alla soglia uditiva. La penetrazione delle onde sonore attraverso i tessuti ha un’azione di tipo meccanico (micromassaggio), termico e chimico, con i seguenti effetti terapeutici:
- analgesico e antinfiammatorio;
- decontratturante (rilasciamento muscolare);
- fibronolitico e trofico (riassorbimento di ematomi, eliminazione di tenui calcificazioni, stimolazione della guarigione dei tessuti).
L’ultrasuonoterapia può essere effettuata con una tecnica a contatto (con l’interposizione di un gel tra la testina dell’apparecchio a ultrasuoni e la cute) o in immersione in acqua quando si tratta di superfici irregolari come mani e piedi.
Una seduta dura dagli 8 ai 10 minuti
Esiste inoltre l’associazione di gel medicamentoso ad ultrasuono e si parla allora di ultrasuonoforesi.
Indicazioni
L’ultrasuonoterapia è indicata essenzialmente per patologie delle strutture periostali, tendinee e capsulari.
- Coccigodinie (dolore del coccige)
- Contratture muscolari antalgiche
- Artrosi
- Morbo di Dupuytren
- Ematomi organizzati e tessuti cicatriziali ipertrofici
Avvertenze
- I portatori di pacemaker non posso sottoporsi a ultrasuonoterapia.
- I pazienti con impianti cocleari o endoprotesi possono sottoporsi a ultrasuonoterapia.
- I pazienti trattati con radioterapia non possono essere sottoposti a trattamenti con ultrasuonoterapia.
- I pazienti con malattie cardiovascolari possono essere trattati solo con basse intensità.
- La terapia è vivamente sconsigliata in caso di:
- tromboflebiti, perché gli ultrasuoni possono provocare la rottura di emboli;
- sepsi acuta delle zone da trattare, per il pericolo di diffusione dell’infezione;
- gravidanza, per il pericolo di provocare danni al feto, in area lombare;
- neoplasie, per evitare di stimolare la crescita delle metastasi.
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